Vuelta a España 2022, la fuga premia Thymen Arensman! Evenepoel perde secondi ma resiste
Thymen Arensman conquista l’arrivo di Sierra Nevada alla Vuelta a España 2022. Il corridore del Team DSM, che faceva parte della fuga di giornata, ha tagliato in solitaria il traguardo dopo una splendida azione sull’ascesa finale. Alle sue spalle Enric Mas (Movistar) a 1’23” e Miguel Angel Lopez (Astana) 1’25” che guadagnano una ventina di secondi su Primoz Roglic (Jumbo-Visma) arrivato a 1’44”. Lo sloveno, dopo un’azione di squadra all’inizio della salita, è scattato nel finale, ma Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl) ha continuato del suo passo perdendo solamente 15″. Il belga conserva dunque la Maglia Rossa con un vantaggio di 1’34” su Roglic e 2’01” su Mas, ormai gli unici due a poter pensare di impensierirlo visto che Juan Ayuso (UAE Team Emirates), quarto, si trova a 4’49”.
Come prevedibile, le prime fasi di gara sono molto combattute e veloci, con sei corridori che subito riescono a prendere un leggero margine sul gruppo. Ad avvantaggiarsi sono Rohan Dennis (Jumbo-Visma), Vincenzo Nibali (Astana Qazaqstan), Hugh Carthy (EF Education-EasyPost), Carl Fredrik Hagen (Israel-Premier TEch), Vojtech Repa (Equipo Kern Pharma) e Luis Angel Mate (Euskaltel-Euskadi), che tuttavia riescono a prendere solo una quindicina di secondi di vantaggio su un plotone che non conosce tregua. Il grande nervosismo provoca anche un paio di cadute, in una delle quali rimane coinvolto Wilco Kelderman (Bora-hansgrohe), che, dolorante a una spalla, dovrà inseguire per tanti chilometri assieme a un paio di compagni di squadra prima di riuscire a rientrare in gruppo. Quest’ultimo, infatti, prosegue ad alta velocità a causa dei continui attacchi e contrattacchi, tuttavia nessuno riesce a fare la differenza e a riagganciarsi al drappello di testa, dove Repa, Mate e Hagen non riescono più a seguire il ritmo imposto da Nibali, Dennis e Carthy, perdendo quindi contatto e venendo riassorbiti dagli inseguitori.
Dopo più di 20 chilometri ad alto ritmo, però, finalmente un drappello riesce a sganciarsi dal plotone, che improvvisamente rallenta dando così il via libera agli attaccanti. Sono ben 26 i corridori che riescono ad avvantaggiarsi: Thymen Arensman (Team DSM), Jai Hindley (Bora-hansgrohe), Louis Meintjes (Intermarché-Wanty-Gobert), David De La Cruz (Astana Qazaqstan), Richard Carapaz (Ineos Grenadiers), Rigoberto Urán (EF Education-EasyPost), Jay Vine, Xandro Meurisse (Alpecin-Deceuninck), Gino Mäder, Fred Wright (Bahrain Victorious), Marc Soler, Brandon Mcnulty (UAE Team Emirates), Sébastien Reichenbach, Rudy Molard (Groupama-FDJ), Nelson Oliveira (Movistar), Sam Oomen (Jumbo-Visma), Élie Gesbert (Arkea-Samsic), Rubén Fernández (Cofidis), Lawson Craddock (Team BikeExchange-Jayco), Omer Goldstein (Israel-Premier Tech), Fausto Masnada, Louis Vervaeke (Quick-Step Alpha Vinyl), Nicolas Prodhomme (Ag2r Citroen), Xabier Mikel Azparren (Euskaltel-Euskadi), Mads Pedersen e Antonio Tiberi (Trek-Segafredo).
Dopo un breve inseguimento, questi uomini si riportano su Nibali, Dennis e Carthy ai piedi del primo GPM di giornata, il Puerto del Castillo, dove a transitare per primo è Vine, che guadagna così altri punti per la Maglia a Pois. Il gruppo, tirato dalla Quick-Step Alpha Vinyl, scollina la salita con più di quattro minuti di svantaggio, un ritardo che crescerà ancora nei chilometri successivi fino a superare i 5’30”. Con questo gap, a 80 chilometri dal traguardo Craddock decide di accelerare e di staccare i compagni d’avventura, presentandosi ai piedi della salita successiva con un vantaggio di 1’20”. Il gruppo invece, dopo aver concesso circa 6’30”, torna ad accelerare grazie al ritmo della Ag2r Citroën, che si assume la responsabilità di inseguire. Nel corso della salita Craddock si gestisce bene, mentre alle sue spalle emerge il solo Vine, che lo riprende proprio in vista del GPM, che la Maglia a Pois vuole assolutamente conquistare. Dietro invece è sempre la formazione francese a tirare, tenendo altissimo il ritmo, prima che in vista del GPM siano i Jumbo-Visma a prendere le redini del gruppo, imitati dai Movistar che vogliono riposizionare il proprio capitano in vista della salita.
La coppia di testa dura tuttavia poco, venendo raggiunta rapidamente da Arensman, Hindley, Meintjes, De La Cruz, Carapaz, Mäder, Soler, Reichenbach, Vervaeke, Uran e Tiberi, con gli altri che vengono progressivamente ripresi dal gruppo. Dopo un timido tentativo di Tao Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers) nel tratto di salita che interrompe la discesa, è nuovamente la Ag2r Citroën ad alzare il ritmo fino a quando non torna davanti in massa la Jumbo – Visma, che accelera notevolmente per affrontare la salita finale, sulle cui prime rampe in testa è scattato Soler. Mentre davanti lo spagnolo prende rapidamente un vantaggio di 45 secondi, il gruppo esplode sotto i colpi di Primoz Roglic e compagni, con Chris Harper ultimo uomo. Con loro restano solamente Remco Evenepoel, Enric Mas, Carlos Rodriguez, riportato sotto dal compagno Geoghegan Hart, Miguel Angel Lopez, Mike Landa, Rein Taaramae, e Ben O’Connor, ma quando si sposta il compagno, lo sloveno piazza un nuovo scatto che riduce ulteriormente il gruppetto.
Con Roglic restano infatti solamente Evenepoel, Mas, Lopez e Ben O’Connor, ma quando capisce di non essere in grado di fare la differenza, il leader della Jumbo-Visma si rialza, permettendo a Carlos Rodriguez, Juan Ayuso e Joao Almeida di non perdere troppo terreno, gestendosi alle loro spalle. Quando i big riprendono Vervaeke il ritmo cala ulteriormente, con il compagno della Maglia Rossa che tiene un ritmo di sicurezza che dura fino a dieci chilometri dal traguardo, quando è Lopez a scattare indisturbato. Il colombiano raggiunge il compagno De La Cruz, ma poco dopo su di loro arriva anche Mas, che dopo aver parlato con l’ammiraglia decide di muoversi a sua volta. Alle loro spalle Evenepoel gestisce l’inseguimento, portandosi dietro O’Connor e Roglic, mentre ancor più dietro Carapaz aiuta a difendersi il giovane Rodriguez, consentendo ad Almeida e Ayuso, nel frattempo rientrati uno per volta, di rifiatare alla loro ruota.
Mentre in testa è Arensman ad emergere alle spalle di Soler, riuscendo anche rapidamente ad andarlo a riprendere, tra i big i distacchi sembrano stabilizzarsi, complice anche la mancata intesa tra Lopez e Mas, che nel frattempo riprendono tutti ad eccezione di Arensmna. Con loro riesce a restare Vine, che contribuisce all’andatura quando i due ex compagni di squadra sembrano perdersi in sguardi e discussioni. Per andare a riprendere Arensman è ormai troppo tardi, con il 22enne neerlandese che conferma il suo grande talento grazie ad uno splendido successo. 1’23” più tardi è Mas a prendersi la seconda posizione e i relativi sei secondi di abbuono, seguito due secondi più tardi da Lopez, mentre Vine chiude in quarta posizione.
Grazie ad uno scatto a due chilometri dalla conclusione, è poi Roglic il successivo a tagliare il traguardo, perdendo 21 secondi dallo spagnolo, ma guadagnandone 15 da Evenepoel, costretto a cedere il passo allo scatto dello sloveno, venendo poi ripreso e superato nel finale anche da Ayuso, ancora una volta maestro di gestione malgrado i suoi 19 anni.
Risultato Tappa 15 Vuelta a España 2022
Classifica Generale Vuelta a España 2022
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